Giornalista e scrittore statunitense. Iniziò l'attività
collaborando come giornalista, presso il "Baltimore Morning Herald" e il
"Baltimore Sun", e scrivendo saggi critici su G.B. Shaw (1905) e su Nietzsche
(1907). Critico, dal 1908, del periodico "The Smart Set", divenne sostenitore
del naturalismo e dei movimenti d'avanguardia della letteratura americana del
primo dopoguerra. Nei sei volumi dei
Prejudices (1919-27), svolse
un'aspra critica nei confronti del conformismo del ceto medio americano e della
classe politica statunitense. Scrisse un'importante opera filologica intitolata
The american language (1919) (Baltimora 1880-1956).